Sono i grossetani Monologue e i White Room da Massa i progetti selezionati della quarta serata eliminatoria, si aggiungono a Dust & the Dukes, Fogg, 43 Factory, Peyman S’oyle, Form Follows e Souvlaki. Prossimo appuntamento venerdì 10 Novembre, ore 21:30 al BUH!: sei gruppi in gara, ingresso gratuito, voto di giuria e pubblico.A sfidarsi sul palco del BUH! per la quinta ed ultima eliminatoria: Atlantico (Milano), Bonsai Bonsai (Livorno), Fade Out (Brescia), Pijama Party (Colle Val d’Elsa), Portnoy (Roma), Tsao (Aqui Terme).Ascolta in anteprima i sei gruppi in gara:
ATLANTICO
Milanesi, assieme dall’autunno del 2016, grazie a 3 brani di cui due accompagnati da video musicali, già nell’estate del 2017 si esibiscono sui prestigiosi palchi del MI AMI Festival di Milano e del LINE Festival diSchio. Ora sono in studio per produrre un nuovo EP.
Quintetto livornese nato nel 2015. Il sound della band si inserisce nel solco della ricercapsichedelica innestata di elettronica. Alla componente musicale aggiungono spesso unacomponente visuale, curata dalla band stessa, che trasforma ogni volta i luoghi dei concerti.
Psichedelici e sognanti il quartetto di giovanissimi bresciani dall’impostazione “standard” (due chitarre, basso, batteria) colpiscono per l’immediatezza e la freschezza delle composizioni.
Un enorme PijamaParty per bambini un po’ troppo cresciuti, cinque personalità di notevole rilievo della “WildElsa” che, unite nel magico processo creativo, danno voce alla musica dei loro sogni fatta di magiche sonorità funky, reggae, hip hop, elektrodub, ma con un cuore un po’ dark, un po’ punk.
Indie rock-popband italiana, tre ragazzi, due ragazze, due chitarre, basso, batteria e synth, ed il gruppo inizia a divulgare i primi pezzi in italiano.
La provincia piemontese e la Germania degli anni ’70, il krautrock e Lucio Battisti, queste le coordinate del collettivo musicale formatosi ad Aqui Terme nel 2016. Senza perdere il gusto pop per la canzone, i pezzi vengono arrangiati e riamalgamati in una veste lontana dai canoni, attenti più alle sperimentazioni che alla rincorsa del “tormentone”.