Quattro ventenni fiorentini: a volte malinconici, a volte spensierati. Assieme dal 2018, uniti dalla voglia di far risuonare il proprio urlo intimo. I loro pezzi nascono da una base di chitarra e una voce un po’ storta, poi arricchita da arrangiamenti moderni, ma con una preferenza per l’analogico e per i grossi riverberi che riportano un po’ indietro nel tempo. Ascoltano gli Arctic Monkeys, gli Zen Circus e l’Officina della Camomilla. I brani pubblicati sono delle demo registrate da loro in casa. Hanno da poco intrapreso una collaborazione con il “Maestro” Pellegrini (Zen Circus, Criminal Jokers) per la produzione artistica dei nuovi singoli.

PAPAVERI
Sei seguita da tutti i mostri che ti sei fatta, hanno mangiato le tue mani hanno denti di sangue ma ora scappiamo, fagli paura, inseguili te che corri sempre troppo veloce resta ferma un attimo dove sei in questa stanza la luce non sale, sono solo giochi di ombre ma adesso con le tue mani, costruiscile tu e non rompere più la tua voce e non rompere più la tua voce rit. respira l’aria sporca della città non ci crescono più i papaveri non ci fanno male, non ci fanno male prestami la tua inquietudine ma non sei un papavero che sta a testa in giù, stai su ma non sei un papavero che sta a testa in giù, stai su ma non sei un papavero che sta a testa in giù, stai su ma non sei un papavero che sta a testa in giù, stai su rit. respira l’aria sporca della città non ci crescono più i papaveri non ci fanno male, non ci fanno male prestami la tua inquietudine stai su stai su

“Dopo il lockdown si incontrano a Firenze Beniamino Cianferoni (ex Avverso, Struttura di Myriam), Giovanni Mazzanti (Loren) e Andrea Cerrone (Aida) e registrano in studio l’album di un nuovo gruppo, rinominato “ANDERS”. Tra spoken word, rock alternativo e post-hardcore. “Joshua. Mi sento più al sicuro qui” è dedicata allo studente Joshua Wong, uno dei leader della protesta iniziata nel 2014 a Hong Kong per chiedere elezioni libere. In “Le migliori menti. Tu come stai” si parla di intrattenimento e vite low cost. “Il fuoco” tratta in maniera metaforica della rabbia e della voglia di avere ancora un’influenza sulle cose, togliendosi le proprie maschere sociali.”
Joshua. Mi sento più al sicuro qui
Joshua ha diciotto anni e si è svegliato nel mondo globale è sceso nelle strade è fine settembre e la piazza è piena e vitale Joshua dice: mi sento più al sicuro qui in mezzo alla folla che in camera davanti a uno schermo non dimenticherà mai le luci dei grattacieli di Hong Kong perché ci deve essere ancora un modo anno 2020 di opporre resistenza perché ci dev’essere ancora un modo per dare un senso a questo breve passaggio il sistema è perfetto e non ci sono vie d uscita impedire a tutti di varcare l’ingresso quanto ci può cambiare, parlare di questo Joshua ha diciotto anni e si è svegliato dal suo mondo irreale è sceso con i suoi compagni di scuola in Civic Square è fine settembre e la piazza è piena e vitale Joshua dice: mi sento più al sicuro qui in mezzo ai lacrimogeni di quando sono a casa in camera da solo non dimenticherò mai le luci viste dall’alto dei grattacieli di Hong Kong perché tu sei ancora qui e trovi un modo per non smettere di immaginare per dare un senso a questo breve momento il sistema è perfetto e non ci sono vie di uscita impedire a tutti di varcare e l’ingresso quanto ci può cambiare, lottare per questo

Già attivi dal 2010, trentini ma divisi tra Parigi, Londra e Berlino, hanno all’attivo una intensa attività live ed alcuni ep prodotti con Ricky Damian (Grammy Award per il brano “Uptown Funk” di Mark Ronson feat. Bruno Mars) ormai parte integrante del progetto. Si muovono fra psichedelia sognante ed elettronica ambient.
L’ANSIA DEL DOMANI
e tristi noi no non dovremmo viver mai
se lasci prender spazio a nere nuvole
Senti le vertigini
Dei possibili
Che un giorno prima o poi saremo noi
Vieni qui con me
Balliamo al buio
e la notte più non c’è
E portati un futuro
un nuovo piano che
Che per essere qualcuno
hai perso pure te
Vieni via con me
Che a respirare il buio
hai perso i tuoi perché
E portati un futuro
un nuovo piano che
Che per essere qualcuno
hai perso pure te

Classe ’98, siciliano di nascita, già produttore per Il Postino, Emma Nolde (che accompagna anche dal vivo) ed altri. Propone una miscela in italiano tra dream pop, tra e canzone italiana.
RIDERE
Non capisco come gira questo mondo Non ho neanche la certezza che si tondo Mi son buttato a largo senza saper nuotare Cambiando città e cambiando modi di fare Ma cambiare a me fa un po’ male Non capire se sono gli altri o te non a farti accettare Troppi punti di vista da dover rispettare E non essere in grado di capire Che forse è meglio fare Quello che mi pare per poi Ridere ridere Ridere ridere ridere semplice ridere Per liberarsi ed esprimere curva le tue labbra libere senza decidere un modo corretto di vivere Fingo con me stesso di essere lo stesso sono l’unico maestro al quale interesso ma succede spesso mi sento inespresso punto al successo Davanti uno specchio rispecchio me stesso senza un compromesso oggi lo stesso ma pronto al progresso Cambio posti cambio gente Posti loschi è divertente Con un solo sogno in mente Tornare a casa da vincente Cambierò senza star male Stare male è naturale non è cosa casuale serve solo a maturare Vale la pena imparare piangendo quello che puoi imparare ridendo?

I DJSTIVO sono un progetto musicale nato a Ferrara nel 2018 come gruppo strumentale, il loro sound si è poi evoluto partendo dalla musica jazz fino alla trap passando per l’hip hop e lo-fi, definendo così un proprio stile che intreccia armonie e ritmiche ricercate a testi e strutture tipiche della canzone. Oltre all’attività concertistica, i DJSTIVO sono co-autori insieme con “HPO collective”, di un format artistico/musicale chiamato “After Messa Breakfast Club’’.
TRANQUILLO
CHE COSA M’è TOCCATO FARE PER STARE BENE MAMMA SA GIà TUTTO ANCHE SE NON LA SENTO MA PER AVERTI QUI T’OFFRIVO DA BERE RESTANDO A PARLARE ORE IBUPROFENE FAMMI VOLARE, FAMMI SOGNARE UN DISCO DI PINO, SO CHE T-T-TU VUOI CANTARE PRENDI UNA SCELTA SE SEI DISPOSTO A PAGARE HO PRESO LA MIA SPERANDO CHE SIA DIVERSO MA è SEMPRE LO STESSO STO PENSANDO A QUALCOSA MA ORA NON MI VA HO BISOGNO DI TE EPPURE VOLEVO RESTARE TRANQUILLO RESTA ANCORA UN PO’ NON SPEZZARE NO NON DA UN ALTRO PERò TU MI AMI O NO NON LO VEDI HO BISOGNO DI TRANQUILLITà NON C’è SPAZIO PER TE E QUANDO TORNAVO DA FUORI GUARDAVI CON OCCHI DIVERSI DIFFIDENTI MA PERVERSI NASCONO I VERSI MIGLIORI PSICOPATIA PURA FARE IL PUNTO DI FUGA DI QUESTO GIOCO SE LEI TIRA DA UN LATO E TU TIRI DALL’ALTRO MI SPEZZI ORMAI MI CONOSCI LASCIATO IN GIRO UN PO DI VESTITI SONO LEGGERO, VOLO DA SOLO ORA CHE HO PARLATO SONO IN CERCA DEL DRAMMA DI UNA SUPPLICA BLUES QUESTA è LA MIA CONDANNA E CI SEI ANCHE TU STO PENSANDO A QUALCOSA MA ORA NON MI VA HO BISOGNO DI TE EPPURE VOLEVO RESTARE IN SILENZIO RESTA ANCORA UN PO’ NON SPEZZARE NO NON DA UN ALTRO PERò TU MI AMI O NO NON LO VEDì HO BISOGNO DI TRANQUILLITà NON C’è SPAZIO PER TE

Gaube è lo pseudonimo di Lorenzo Cantini. giovanissimo grossetano. Attentissimo ai testi, uno sguardo critico sulla contemporaneità per suggestioni ed immagini, li sostiene evitando la classica struttura pop rifacendosi piuttosto al mondo del progressive rock, attraverso sonorità psichedeliche e sognanti. Attualmente sta lavorando al suo primo album d’esordio solista “Confini”, pensato come concept album.
CONFINI
Senza foto in tasca tantomeno un nome lui solo con la sua faccia lontano, lontano dal suo amore. Gambe sospese su strade capovolte immaginano i mondi nascosti, nascosti tra le ombre. Casa trovi sempre dentro gli occhi di altri gli occhi sono solo degli specchi bugiardi luci nella notte tra comete di metallo mappe troppo antiche per pirati con la tuta. Mani intrecciate per non abbandonarsi ad acque nervose a cieli sgombri di sole. Prima sbarre e carcerieri dopo mare e mercenari poche vie poche strade troppo strette e tutte uguali. Una linea che divide in fondo terre e mari da un cielo azzurro un confine immaginario che se guardi è più lontano ogni volta lo rincorri e si allontana mano a mano ogni volta lo rincorri e si allontana mano a mano. Tu che ti confondi con la notte quando senti le sirene cantare chi si ferma ad ascoltare è trascinato su un fondale o rimane a piedi nudi sulla nave così vedo questa terra separata da una striscia sulla riva sotto il sole dei pirati con la tuta. Oltre le montagne puoi vedere soltanto un cumulo di cenere e macerie giovani e bambini raccattare i nostri avanzi, vagabondi saltare oltre i confini. Sopra carne e sangue costruire dei palazzi, alti oltre il cielo per guardare terre sconfinate modellate dalle menti di chi vince con le mani di chi perde.

Gionata è un cantautore toscano. Nato e cresciuto a Lucca, dopo aver militato nei Violacida si trasferisce a Milano, dove dà vita alla propria carriera da solista. Nell’ottobre 2019 è uscito il suo disco di debutto L’America, pubblicato da Phonarchia Dischi. L’album è stato presentato con un tour che ha toccato diversi palchi importanti per la musica indipendente italiana. Rockit.it lo ha definito “uno dei cantautori tradizionalmente intesi più interessanti in circolazione”.
MAL DI MARE
Se bevo del vino, mi basta un sorsino mi muovo come un pesciolino con il braccio fuori dal finestrino di colpo ritorno bambino io pensavo bastasse saltare per imparare a volare perdo tempo a viaggiare, c’ho il mal di mare in questo mar di male vorrei comprare un aeroplano e arrivare in cima al mondo poi tuffarmi nell’oceano solo per toccare il fondo ogni volta lo rimando faccio il bagno in uno stagno ho qualcosa di strano in pancia, sarà qualcosa che hai detto se ci vestiamo da grandi mi fa un po’ male il petto vorrei comprare un aeroplano e arrivare in cima al mondo poi tuffarmi nell’oceano solo per toccare il fondo ogni volta lo rimando faccio il bagno in uno stagno e ci rimango un po’ oggi compro un aeroplano e ci arrivo in cima al mondo se mi tuffo nell’oceano non mi addormento giù sul fondo.

Hurricane è lo pseudonimo di David Maria Campese, cantautore e produttore italiano che vive fra Milano e Londra. La sua proposta affonda le radici nel folk inglese unendo sfaccettate armonie vocali ad uno stile chitarristico incentrato su accordature aperte, fingerpicking e tecniche percussive. I testi dei suoi brani si sviluppano per immagini su tematiche come il rapporto con il divino o la crudezza del mondo contemporaneo.
PRONTO A CADERE
Se non riuscirai A trovare le parole Resta in silenzio Trova conforto Nel cielo terso Lenta marea Che rimbomba nell’ombra e ritorna vagabonda Mi butto dentro Dentro al tuo freddo Movimento Sconfiggerai La paura di un’avventura troppo scura Buona fortuna Oltre la frontiera Sta la meta Mi immagino Sollevarmi altissimo lassù In bilico Pronto a cadere mai vado sù Nel panico Fragile ma raro ancor di più Se busserai Pugni aperti a sorreggere il cielo Sanguinerai Ma arriverà Le rughe testimoni delle lune e dei soli Vado aldilà Oltre l’anima Che ho perso già Mi immagino Sollevarmi altissimo lassù In bilico Pronto a cadere mai vado sù Nel panico Fragile ma raro ancor di più

Labissodeigiorniavenire è un progetto indierock, creato da Stefano Barba, cantautore 23enne della provincia di Roma. Nasce dal desiderio di esprimersi attraverso sonorità incisive e struggenti che accompagnano testi dal forte intento autobiografico. Attualmente è al lavoro per la produzione del suo primo EP.
PONTI
Quanto potranno durare queste bottiglie mezze vuote La voglia di cancellarsi, il non riuscire in niente Dove sono andate le ore? Tra la mia barba non le trovo più I ponti mi fissano Io invecchio con loro Anche se il lavoro l’ho perso Come ho perso te Come ho perso te Come ho perso Fra poche ore farà buio Una chiamata per nostalgia La casa in fiamme Non riesco a farmi male Non riesco a farmi male Dove sono andate le ore? Tra la mia barba non le trovo più I ponti mi fissano Io invecchio con loro Anche se il lavoro l’ho perso Come ho perso te Come ho perso te Come ho perso I ponti mi fissano io invecchio con loro Anche se il lavoro l’ho perso I ponti mi fissano Io invecchio con loro Anche se il lavoro l’ho perso Come ho perso te Come ho perso te Come ho perso te Come ho perso te Ho perso te Ho perso te Ho perso te Ho perso te.

Il songwriting dei MALVA, attivi dal 2017, schiva il taglio cantautorale tipico della tradizione italiana per mettere al centro l’estetica della parola in un contesto di sonorità che spaziano dall’alternative rock al dark pop, passando per stoner, psichedelia, elettronica e prediligendo atmosfere sognanti. Hanno all’attivo SELVA, EP d’esordio autoprodotto con l’aiuto del produttore fiorentino Samuele Cangi (Nothing for Breakfast, Handlogic, Manitoba, Handshake)
M’IMPARANOIO
Perché mi fissi? Mi ucciderai? Non metto a fuoco ma penso d’essere in preda a un film “Perché ci fissi?” dici, “ti schianterai!” Mi muovo a scatti ma sento d’essere in preda a un film “E’ notte fonda, ma dove stai?” E’ con pressioni così che cade la gente Che cazzo fissi!? Sono in preda a un film Che non mi viene – e mi sento sempre senza energie! Mentre m’imparanoio – dentro m’imparanoio Mentre m’imparanoio – dico, m’imparanoio Perchè mi fissi? Ti brucerai Non dentro al fuoco ma contro le tessere di un film! E’ che mi fissi fra la gente, è una vela la mia mente – e mi sento sempre senza energie! Mentre m’imparanoio – mentre m’imparanoio Dentro m’imparanoio – dico, m’imparanoio Mentre mi imparanoio (Eh, incomprensioni così…)

PNG (personaggi non giocanti) è un gruppo elettronico/new wave italiano, nato a Firenze nel 2018. La band è composta da Rael (tastiere/producer) Giada e Valentino (testi e voci), già in collaborazione dalla precedente formazione 43factory
GG (good game)
Confeziono un’avatar la rendo problematica quasi del tutto identica non sembra sintetica La luce che filtra a 4K intrappolo il mio Sim in una stanza, poi levo la porta aspetto che sia morta Il PC elabora, la mia mente evapora barra della vita carica sulle labbra ho una patina rimango incollata alla sedia Dio d’oltre schermo rimani fermo accelleri il tempo coltivi pixel nell’orto Dio d’oltre schermo rimani fermo accelleri il tempo coltivi pixel nell’orto Tempo di far log out rinfodero il mouse il mondo è in time out sospeso come le mucche in Fall out brucio gigabyte ho passato la mia notte in white facendo headshot online, seminando chaos in Fortnite Dio d’oltre schermo rimani fermo accelleri il tempo coltivi pixel nell’orto Dio d’oltre schermo rimani fermo accelleri il tempo coltivi pixel nell’orto

Rugo, da Lucca, nasce musicalmente nel 2016, nel 2020 lavora ai brani che andranno a comporre il primo album, registrato al 360 Music Factory di Livorno, in co-produzione con Andrea Pachetti e Ciulla. Rugo propone sonorità pop italiane, fatte di una certa attitudine naif, “dove nulla è come appare e l’attenzione alle piccole cose diventa chiave di lettura per un’altra realtà” attraverso quella che definisce la “Muzic Italien”.
MOROSITAS
Scompari a settembre Dicendo fa niente Ritorni a maggio Dicendo io cambio Ma non cambiano con te Tutte le scelte Che fai Ma tu non le fai mai Insomma devi morire Di una patologia Un po’ particolare Insomma devi morire Un po’ come I tuoi capelli rosa Non scendono più Sopra a quelle cupole Che guardavo dal sotto all’insù E i tuoi abbracci ormai Li vedo affondare Dentro al cappuccino Che non so neanche fare Insomma devi morire Di una patologia Un po’ particolare Insomma devi morire Un po’ come me Insomma devi morire Di una patologia Un po’ particolare Insomma devi morire Un po’ anche te Morositas e Tabù

I Washita sono una band dedita ad un visionario indie pop nata a Firenze nel 2017. A Marzo 2018 esce il loro Ep omonimo di esordio, composto da cinque brani e registrato presso L’ El-sop Recording Studio di Leonardo Magnolfi. Attualmente i Washita stanno lavorando ai brani del loro nuovo disco con Andrea Mastropietro (The Vickers, l’Albero).
INDIFFERENZA
Ho sentito Brutte storie in città Una ragazza dentro un sacco di plastica L hanno gettata nel fiume Non hanno avuto nessuna pietà La sua faccia in televisione È solo l ultima novità Indifferenza Indifferenza Stupri omicidi Adoro le crisi Che ci intrattengono Parliamone a cena Non vale certo la pena di prenderla seriamente Chi se ne frega di tutta la gente che sta male Indifferente Tutta questa gente mi lascia indifferente Indifferenza Ora questa violenza non mi tocca più Anche il migliore di noi prova indifferenza Anche il migliore di noi in mezzo a questa violenza Vuole solo restare tranquillo Voglio solo restare tranquillo