• ANDROGYNUS
  • CALLIOPE
  • CINUS
  • DINO FLANGE
  • D.O.A. (Death Of Autotune)
  • GIULIOMARIA
  • LONELY BLUE
  • LE PIETRE DEI GIGANTI
  • MARTE
  • MARTINI POLICE
  • NOBODY
  • Orthopédie
  • OSSA DI CANE
  • PITONI
  • RICCARDO MORANDINI
  • WICKED EXPECTATION

Già esordente al Rock Contest in compagnia di Gaube nel duo “Monologue”, Androgy̆nus è il nuovo progetto in italiano di Gabriel Bernabò, giovanissimo grossetano.

Tra canzoni ed immagini, si interroga sul rapporto tra individuo e società rivolgendosi alla conoscenza ancestrale, al mito e alla bellezza della natura, traducendone i contenuti attraverso la lente di un linguaggio musicale particolarmente attento alle nuove tendenze in ambito neopsichedelico. Ha già all’attivo un primo album, “Medioevo Digitale” ed una serie di nuovi singoli e videoclip che anticipano un nuovo lavoro.

 

Mattino

Sono queste le parole che ho trovato per spiegare
Che non si può dire nulla, che si inizia già a sbagliare
Il modo di pensare, di tradurre, di restare
Ancorati alla realtà mentre io vorrei sparire

Andare giù cadere in un sonno
Al mattino il risveglio dopo un lungo letargo

Sono queste le cose che mi portano a pensare
Che non esiste nulla di ideale
Ma solamente cose a metà e dovresti fare
Attenzione a giudicare, che non c’è più nulla
Che ti riesca a emozionare
‘Che il mondo e così piatto apparente e sempre uguale ma

Tornerà su con le luci del giorno
E sarà come un risveglio dopo un lungo letargo
Non stare giù vedrai che non avremo più sonno
Che ti sveglierai presto da questo letargo

Calliope è il progetto di Giulia Agostini, cantautrice ventinovenne toscana, intrapreso vita nella calda estate 2022 in collaborazione con il produttore Renato D’Amico (Postino, Emma Nolde). Dalle prime canzoni scritte al pianoforte ed alla chitarra da giovanissima studente di musica, giunge oggi alla realizzazione del suo primo EP in italiano dal sound fluido e cangiante. 

Zagara

Cavalli sulle giostre
sempre in movimento
eppure immobili.
Foglie secche
che si accartocciano,
così passano i giorni.
Un colpo di fucile
nel silenzio della campagna,
la sottile differenza tra il bronzo del tramonto
ed il buio del tormento dentro la mia stanza.
Così passano gli anni,
come desideri infranti,
di fronte al viso ormai bruciato
delle candeline che ho soffiato.
E scoprirò con triste meraviglia
che il deserto è solo polvere in un prato
e che la vita è come il mare
ma dentro ad una conchiglia.
Cime di montagne
che escono a fatica
da ragnatele di nuvole,
così passiamo gli anni
a cercare un posto
dove possano fiorire
i nostri limoni.
E scoprirò con triste meraviglia
che il deserto è solo polvere in un prato
e che la vita è come il mare
ma dentro ad una conchiglia.

Cinus, nome d’arte di Ginevra Lucia Cosci, classe 1999, cantautrice polistrumentista toscana dalla provincia di Lucca. Cresciuta tra la musica e il teatro ha coltivato la sua passione sin da bambina attraverso studi adeguati. “Scrivere musica è ciò che più mi rende felice e la consola, il pensiero di poter trasmettere le stesse emozioni ha fatto sì che il desiderio si potesse concretizzare, facendo uscire i miei brani dalla cameretta al palcoscenico, suonando live molto spesso. Così l’arte non si è fermata alla sola espressione della mia personalità ma è diventata anche un mestiere”.

 

Ancora settembre

Racconterò di quella volta che
Mi hai vista piangere di fronte al bar
Oppure quando ti sei
Scordato del compleanno di mamma

Era ancora settembre e con aria sufficiente
Ti sei voltato verso casa mia e ti ho detto vattene via

Racconterò di quella signora che a fare colazione
Mi disse con, mi disse con tranquillità

Era ancora settembre e con aria sufficiente
Amore mio, l’amore fa male ad ogni età

E mi va di prenderti un po’ in giro
Perché non sei stato così sveglio con me
Così sveglio con me

Quando avevo l’occasione
Solo per adorazione
Ho scritto una canzone per cui
L’amore fa male ad ogni età

Era ancora settembre e con aria sufficiente

Era poi ottobre che un tipo compose e scrisse
“Amore mio, l’amore, l’amore fa male ad ogni età”

E come oggi domani in tutti i paesi fa
Amore mio, è abitualità
È abitualità, è abitualità

Con aria sufficiente, amore mio
Amore mio
L’amore fa male, ad ogni età

Dino Flange è il progetto di Alessandro Corsini, ventinovenne bresciano. Il suo obiettivo “prendere delle canzoni d’amore, affrontare temi filosofici per inserirli in un panorama sonoro di un’altra dimensione, tra solenne, magico, antico e futuro, galleggiare in un vortice senza tempo”.

 

L’albero

L’albero
è un seme venuto dal cielo
le foglie cadranno
sul tuo sentiero
l’aquila è un animale solo
un piccolo esce dal nido
e poi prende il volo
l’arco è una freccia
scagliata nel cielo
a volte colpisce un uomo
o il suo destriero

ma vieni qui abbracciami
andiamo via da questa città
le metropolitane vanno troppo in fretta
e non c’è più poesia
ma vieni qui abbracciami
andiamo via da questa città
un’astronave vola sulla nostra storia
io la vedo già
io la vedo già

il cervo
è un animale fiero
lo guardo negli occhi
è la vita che volevo
questo gabbiano
non sa dove andare
il pensiero si perde
sulle onde del mare
la tigre si muove
senza far rumore
forse ha paura
della luce del sole

ma vieni qui abbracciami
andiamo via da questa città
le metropolitane vanno troppo in fretta
e non c’è più poesia
ma vieni qui abbracciami
andiamo via da questa città
un’astronave vola sulla nostra storia
io la vedo già
io la vedo già

l’uomo
è un animale buono
ha tagliato quel bosco
per star sul divano
per star sul divano

D.O.A. (da un brano di Jay-Z) sono un gruppo di  ragazzi tra i 22 e i 25 anni da Palazzolo Sull’Oglio (BS) e Grumello del monte (BG). Lyo alla chitarra, Benzo batteria, Nicolas Lecchi basso/sax e Mr RowBrown voce. Il progetto è iniziato nel 2018 e si è presto concretizzato in “INTRO”, l’album d’esordio, in bilico fra rap, alternative rock, soul e pop con brani in italiano ed in inglese, su basi rigorosamente suonate.

 

Favelas

Eyo, this shit is crazy
inspire by a movie
One, two, one, two, three yeah

Despair laid on the ground
Nigga make your choice, got few options for you
Poverty still flows in the vein of my city
I hustle everyday so I can beat my evils
So, planet earth so unfair
I was given less can’t blame no one for that
I was given stress, few siblings to look after
You moving forward I’m reading the same chapter
City of God, where crime is the order of the day
No human being is save anyday
everyday I climb hierarchies,
kill power keepers and their leaders
I restore authority
See the poverty, poverty
Your cup is full of gold mine is empty, poverty
Your belly is full of food mine is empty, poverty
You’re the injustice of society
Motherfuckers wanna turn me down
They enjoy when I’m falling down
They question the ability of the real nigga
The hustle one
The real black man is always gonna wear his crown
Find the way, prove you wrong, set the tone
Find another way to prove you wrong
Set the price high
No wings the can not fly, no wings the can not fly

No wings, they can not fly (x4)

I got more shit for you, listen
My daddy irresponsible
The nigga never home, never was thinkable
Reason why mama fight, fight, fight
Waking up neighbors in the night, night, night
Attending several women every single day
Single day
Fuck the family up, so that why we pray
Why we pray
Hoping one day he’ll come back to it
To take the family on like real man should
Folks think my story is unique
Thousands of dudes and girls in my same shit
Living life anyhow for some profits
Asking God for forgiveness like a prophet
Motherfuckers wanna turn me down my nigga (x2)
They enjoy when I’m falling down (x2)

No wings, they can not fly (x2)
I can not fly, you see, I can not fly
No wings, the can not fly (x2)
When I’m falling down (x2)
No wings, they can not fly (x2)
I can not fly, you see, I can not fly
No wings, they can not fly (x2)
Let’s go, alright Lyo show them what is going on

TRADUZIONE FAVELAS

Eyo

Questa storia é pazzesca lspirato da un fiIm
Uno, due, uno, due, tre Disperazione steso suI terreno
Negro fai una sceIta, ho un paio di opzioni per te La povertà scorre ancora neIIe vene deIIa mia città
Mi batto giorno per giorno cosicché io possa sconfiggere i miei demoni
lI pianeta terra é ingiusto, ho un sacco di stress, non posso incoIpare nessuno Mi é concesso poco, ho un paio di frateIIi a cui badare
Tu progredisci io Ieggo ancora Io stesso capito City of God, dove iI crimine é aII’ordine deI giorno Nessun essere umano é aI sicuro in nessun giorno
Ogni giorno, scavaIco gerarchie, uccidendo i detentori di potere, ristabiIisco I’autorità Vedi Ia povertà, povertà
lI tuo bicchiere é pieno d’oro, iI mio é vuoto Povertà
lI tuo stomaco é pieno di cibo, iI mio é vuoto Povertà
Sei I’ingiustizia deIIa società
GIi stronzi vogIio abbattermi, si divertono quando cado per terra, mettono in dubbio I’abiIità di un vero negro, queIIo che si impegna
L’uomo vero, indosserà sempre Ia sua corona
Troverà iI modo, ti dimostrerà che sbagIi, imposterà, troverà aItri modi per dimostrarteIo , iI prezzo sarà aIto, senza aIi non posso voIare, senza aIi non possono voIare
RlT
Senza aIi non possono voIare x2 Strofa :
Mio padre é irresponsabiIe lI negro non era mai a casa

Ragione per cui Ia mamma Iitigava SvegIiando iI vicinato durante Ia notte Attendeva diverse donne ogni singoIo giorno Rovinando Ia famigIia, quindi preghiamo
Sperando che un giorno torni in se, prendendo in mano Ia famigIia come un vero uomo La gente pensa che Ia mia storia sia unica
MigIiaia di ragazzi e ragazze neIIa mia situazione
Vivendo Ia vita a caso in cambio di profitti Chiedendo scusa aI signore come un profeta GIi stronzo vogIiono abbattermi, negro x2
Si divertono quando cado x2 RlT
Senza aIi non possono voIare x2 Non posso voIare, vedi?
Non posso voIare
Senza aIi non possono voIare x2 Quando cado per terra x2
Senza aIi non possono voIare x2

Grunge, new wave punk, lo-fi rock con ispirazione shoegaze con l’immediatezza della formazione classica “due chitarre basso batteria”. Fiorentini, consapevoli ed attenti alle tematiche sociali, stanno lavorando ad un ep d’esordio.

 

Giostra

ORMAI SEI L’UNICA ESCLUSA
GUARDERAI CON L’AMARO IN BOCCA
LO SAI SU QUESTA GIOSTRA
NO NON C’E’ NON C’E’ PIU’ POSTO PER TE

SO CHE SEI SOLA MA NESSUNO SA
DOVE VUOI ANDAR , QUANDO CALA IL SOLE
VUOI ANDAR LONTANO DA QUESTA REALTA’
PER RITROVAR LA FELICITA’

ORMAI LO SAI NON C’E’ PIU’ POSTO PER TE
LO SAI SU QUESTA GIOSTRA
C’E’ POSTO PER CHI NON SI GUARDA INDIETRO
TU NON PUOI SALIR SENZA UN CUORE DI VETRO

I Lonely Blue sono un gruppo musicale italiano formatosi a Torino nel 2019. La loro musica si ispira ai grandi gruppi rock degli anni ’70, caratterizzata da potenti riff e ritornelli di matrice blues. Sono composti da Davide Amisano (basso e voce), Yuri Di Giovanni (chitarra) e Alberto Perretta (batteria), appena ventenni. A lunghe jam ed al forzato isolamento pandemico si deve il loro primo singolo “Blue Hair Girl” ed il loro primo EP “Water”, dalla forte matrice blues. Ripartiti con una frenetica attività live, nel 2022 rilasciano un nuovo singolo, Men For Free, che annuncia l’arrivo di un nuovo EP. 

 

 

Man for free

 

Someone counts the paupers
One two three four five
There’s for you an offer
That you can’t deny
Ears are full of laughter
But the tone is changed
Life before and after
Taste and look the same

And you sell your love
And you sell your pride
For a piece of what
They say that you like
Come and pay for more
Come and let them squeeze
Light disposable
Men for free

Someone counts survivors
One two three four five
Here’s another wonder
That you can’t deny
Eyes are full of sorrow
But the gloat is changed
Yesterday and tomorrow
Taste and look the same

And you sell your love
And you sell your pride
For a cause you don’t
Understand the fight
Come and pay for more
Come and let them squeeze
Light disposable
Men for free

And you sell your love
And you sell your pride
For a piece of what
They say that you like
Come and pay for more
Come and let them squeeze
Light disposable
Men for free

 

Traduzione in italiano:

Qualcuno conta i poveri
Uno, due, tre, quattro, cinque
C’è per voi un’offerta
Che non potete rifiutare
Le orecchie sono piene di risate
Ma il tono è cambiato
La vita prima e dopo
Sa e sembra la stessa

E tu vendi il tuo amore
E tu vendi il tuo orgoglio
Per un pezzo di qualcosa
Che loro dicono che ti piace
Vieni e paga per altro ancora
Vieni e lascia che ti spremano
Leggeri e monouso
Uomini gratis

Qualcuno conta i sopravvissuti
Uno, due, tre, quattro, cinque
C’è un’altra meraviglia
Che non potete rifiutare
Gli occhi sono pieni di dolore
Ma l’autocompiacimento è cambiato
Ieri e domani
Sanno e sembrano lo stesso

E tu vendi il tuo amore
E tu vendi il tuo orgoglio
Per una causa di cui
Tu non capisci la battaglia
Vieni e paga per altro ancora
Vieni e lascia che ti spremano
Leggeri e monouso
Uomini gratis

E tu vendi il tuo amore
E tu vendi il tuo orgoglio
Per un pezzo di qualcosa
Che loro dicono che ti piace
Vieni e paga per altro ancora
Vieni e lascia che ti spremano
Leggeri e monouso
Uomini gratis

Le Pietre Dei Giganti sono una band psych-alternative di Firenze. Stoner, psichedelia, heavy rock, blues acido, groove tribali, sampling ed elettronica, testi intrisi di poesia e gusto epico. Veti e Culti, il loro secondo album ha ottenuto il plauso della critica di settore (Rumore, Ondarock, Impatto Sonoro, Rockit, Blow Up) ed è stato definito da Rockit come “uno dei dischi migliori degli ultimi tempi di rock italiano, nell’accezione più generale del termine”.

 

Veti e culti

 

Io tra la luce e te nero satellite
maestra di equilibrio
pronta a farmi cadere
celata tra veti e culti

io tra la luce e te ombra stai
solo con chi con chi vive

oscura e presente
contraria e uguale
linea di radiazione
demonio della psiche
indispensabile

e quando al crepuscolo
invecchi come me
rimpiango scompensi lontani del
proibire, rinunciare, rinnegare istinti
di un mondo obsoleto
come me

Martina Saladino, in arte Marte, è una ventisettenne sempre in cerca di qualcosa in giro per il mondo per tornare poi ogni volta a casa, a Genova. Così la sua musica, in perenne evoluzione e mutamento; da un primo disco in inglese, a prove più sperimentali, tour ed esperimenti pop. Oggi lavora in team con Fulvio Masini dei Banana Joe ad un suo primo disco in italiano.

 

Fiesta

Spiagge deserte tra le tue sinapsi
Un bicchierone d’acqua per ingoiar la gioia
In pastiglia
Formato convenienza formato famiglia
Che brutta la convivenza

Cani che portano fuori padroni
Tu che cucini da un mese la solita poltiglia
Retrogusto vaniglia

Cerco una canzone utile
Che mi faccia un sorridere
Pensare un po’ all’estate in diapositiva
Che idea meravigliosa

Cerco una canzone orribile
Che mi faccia un po’ ballare
Un po’ pensare all’atmosfera della fiesta
All’atmosfera della ressa

Mangiamo inquietudine in un piatto fondo
Aspettiamo con ansia anche il secondo
Mamma mia che poetessa
Dai su non far la depressa
Sex On The Beach, zanzare, ombrellone
Buono il gelato gusto illusione
Io resto sempre connessa

Cerco una canzone utile
Che mi faccia un po’ sorridere
Pensare un po’ all’estate in diapositiva
Che idea meravigliosa
Cerco una canzone orribile
Che mi faccia un po’ ballare
Un po’ pensare all’atmosfera della fiesta
Oh mamma mia che mal di testa
Che ogni giorno sembra Domenica
Fa schifo e c’è sempre la predica
Cerco una canzone utile
Che mi faccia un po’ sorridere
Pensare un po’ all’estate idea positiva
Idea positiva
Cerco una canzone utile
Che mi faccia un po’ sorridere
Pensare un po’ all’estate
Idea positiva
Che idea meravigliosa

Immersi nelle verdi colline brianzole, i poco più che ventenni Martini Police suonano una sorta di yacht-rock psichedelico e contaminato con influenze anni ‘70 ma al passo con le sonorità contemporanee internazionali. Ad inizio 2022 la band presenta l’EP Vibre Delivery Service, seguito da un tour che vede i Martini Police sui palchi italiani assieme a Vanarin, Italia 90, Sean Nicholas Savage, Gomma, Marco Castello, The Notwist e Nu Genea.

 

From the river (a feeling)

 

In the deep heart of the land
It made me feel like I’ve never
Ever seen any face before
Now I know what to do

I’ve got a feeling
It’s rolling from the river
And it colors all my mind
I start to see all the things
I start to see all the things
In the deep heart of the land
In the deep heart of the land
Yeah, In the deep heart of the land

When you meet something that
Questions everything you know
That you can’t ignore
Now you can’t deny

I’ve got a feeling
It’s rolling from the river
And it colors all my mind
I start to see all the things
I start to see all the things
In the deep heart of the land
In the deep heart of the land

I’ve got a feeling
Yes it’s around me
Now I know how to treat the others
Yeah I know, and now I’ve got it

I’ve got a feeling
It’s rolling from the river
And it colors all my mind
I start to see all the things
I start to see all the things
In the deep heart of the land
In the deep heart of the land

DAL FIUME (UN PRESENTIMENTO)

Nel cuore profondo della terra
Mi ha fatto sentire
Come se non avessi mai visto un volto prima
Ora so cosa devo fare

Ho un presentimento
Sta rotolando dal fiume
E colora la mia mente
Inizio a vedere tutte le cose
Inizio a vedere tutte le cose
Nel cuore profondo della terra
Nel cuore profondo della terra

Nel cuore profondo della terra

Quando incontri qualcosa che
Mette in discussione tutto ciò che sai
Quello non lo puoi ignorare
Ora non puoi negarlo

Ho un presentimento
Sta rotolando dal fiume
E colora la mia mente
Inizio a vedere tutte le cose
Inizio a vedere tutte le cose
Nel cuore profondo della terra
Nel cuore profondo della terra

Ho un presentimento
Sì, è intorno a me
Ora so come trattare gli altri
Sì, lo so, e ora ce l’ho

Ho un presentimento
Sta rotolando dal fiume
E colora la mia mente
Inizio a vedere tutte le cose
Inizio a vedere tutte le cose
Nel cuore profondo della terra
Nel cuore profondo della terra

Nobody (Giulia Tudisco) è una giovane cantautrice nata a Roma ed ora stabilita a Londra. Fortemente inspirata dagli scritti di Luigi Pirandello, affronta a livello testuale il contrasto tra voler essere sé stessi e dover assecondare l’idea che gli altri hanno di noi, siamo individui, ma siamo anche visti in centomila versioni diverse, per cui risultiamo non essere nessuno (Nobody). “Luminol (Pt. 2)”,  è un inno pop alternativo per le anime solitarie che si sentono deboli e invisibili. Con immagini e suoni taglienti, versi vuoti e metafore, Nobody mira a sensibilizzare sul suicidio, un argomento tabù. E’ di imminente pubblicazione il quarto singolo, “You Watch the Stars”, sempre sulla scia di un sofisticato alternative pop in lingua inglese.

 

Walking naked

Last night I had that dream, again
That same old dream,
It will hunt me until the end

Maybe I should make amends
To my boyfriend, to myself
And to all my friends

Cause I don’t like to confess
Cause when I do
A pain burns in my chest

And I don’t like to regret
Cause when I do
I know I should have confessed

And in my dream, I’m alone and forsaken
And everyone can see me through
All in the streets as I’m walking naked
I want to run but I don’t have my shoes

Say never mind, never mind, never mind, never mind
Then one more time, one more time, one more time, one more time
Never mind, never mind, never mind, never mind
One more time, one more time, one more time

So it’s all my fault, in the end, I thought I was brave
But I lost more than I gained
And tonight in my bed I’ll make sure
To wear my best dress

And in my dream, I’m alone and forsaken
And everyone can see me through
All in the streets as I’m walking naked
I want to run but I don’t have my shoes

And in my dream, I’m alone and frustrated
And you people you can see me through
All in the streets, as I’m walking naked
And I know it’s all because of you, my love, my love

One more time, one more time, one more time, one more time
Never mind, never mind, never mind, never mind
One more time, one more time, one more time, one more time
Never mind, never mind, never mind my love

Traduzione italiano:

La scorsa notte ho fatto di nuovo quel sogno
Lo stesso vecchio sogno,
Mi tormenterà fino alla fine

Forse dovrei scusarmi
Con il mio ragazzo, con me stessa
E con tutti i miei amici

Perché non mi piace confessare
Perché quando lo faccio
Un dolore brucia nel mio petto

E non mi piace pentirmi
Perché quando lo faccio
So che avrei dovuto confessare

E nel mio sogno, sono sola e abbandonata
E tutti mi possono leggere attraverso
Per le strade mentre cammino nuda
Voglio correre ma non ho le scarpe

Dico: “Non importa, non importa, non importa, non importa”.
Allora un’altra volta, un’altra volta, un’altra volta, un’altra volta, un’altra volta
Non importa, non importa, non importa, non importa, non importa
Un’altra volta, un’altra volta, un’altra volta ancora

Quindi alla fine è tutta colpa mia, pensavo di essere coraggiosa
Ma ho perso più di quanto ho guadagnato
E stanotte nel mio letto farò in modo di
Indossare il mio vestito migliore

E nel mio sogno, sono sola e abbandonata
E tutti mi possono leggere attraverso
Per le strade mentre cammino nuda
Voglio correre ma non ho le scarpe

E nel mio sogno, sono sola e frustrata
E voi, gente, potete vedermi attraverso
Tutto per le strade, mentre cammino nuda
E so che è tutto a causa tua, amore mio, amore mio

Un’altra volta, un’altra volta, un’altra volta, un’altra volta, un’altra volta
Non importa, non importa, non importa, non importa
Un’altra volta, un’altra volta, un’altra volta, un’altra volta ancora
Non importa, non importa, non importa amore mio

Nati nel 2019 dall’incontro/scontro musicale tra Alessandro Abbate (chitarrista ex Washita) e da Laura Martelli (ex House Of Tarts) gli Orthopédie si arricchiscono nell’aggiunta del veneto Marco Salvador (batterista-ballerino modulare) e del molisano Antonio Izzo (bassista-trapezista multifunzione) entrambi attivissimi nella scena avant-jazz toscana e non. Da questo incontro nasce un progetto di Ortopedia Magica in cui le canzoni sono “prese a calci e poi medicate, avendo cura di lasciare un po’ di brutture in vista, a memoria”. Il risultato è quello che succederebbe “se il cattivissimo Sid di Toy Story facesse alla musica quello che ama fare a quei poveri giocattoli”.

 

 

Noctuelle

Born in silence
Sisters in the light
You don’t like us,
Brides of the lark

I surrender to the light,
I surrender to the light
I surrender to the light.

Born in circles
Lying on the floor
You can see us now
That is cold

I surrender to the light
I surrender to the light
I surrender to the light

Noctuelle-Falena

Nate nel silenzio
Sorelle nella notte
Non ti piacciamo,
spose dell’allodola

Mi arrendo alla luce
Mi arrendo alla luce
Mi arrendo alla luce

Nate in cerchio
Stese al suolo
Adesso che è freddo,
puoi vederci

Mi arrendo alla luce
Mi arrendo alla luce
Mi arrendo alla luce

Nati nel 2019 dall’incontro/scontro musicale tra Alessandro Abbate (chitarrista ex Washita) e da Laura Martelli (ex House Of Tarts) gli Orthopédie si arricchiscono nell’aggiunta del veneto Marco Salvador (batterista-ballerino modulare) e del molisano Antonio Izzo (bassista-trapezista multifunzione) entrambi attivissimi nella scena avant-jazz toscana e non. Da questo incontro nasce un progetto di Ortopedia Magica in cui le canzoni sono “prese a calci e poi medicate, avendo cura di lasciare un po’ di brutture in vista, a memoria”. Il risultato è quello che succederebbe “se il cattivissimo Sid di Toy Story facesse alla musica quello che ama fare a quei poveri giocattoli”.

 

Giullare

Sei come il fumo che ora aspiro in gola
Tanto cara ma mi uccidi, fredda come una pistola
E non ti voglio ma non posso farne a meno
Sei come il ghiaccio e sbando quando tocco il freno.

E per saperti tutta ci dovrei tornare ascuola
Senza canne in bagno e stare attento tutta l’ora…
Ma in fondo io non ho mai preso grandi voti
Ho racimolato in media solo grandi vuoti, e Dio
Avrà sentito tutte quelle notti
Che l’ho pregato di non farmi fare più a cazzotti
Di bere whyskey in mezzo ai cuori rotti
E di abbassare il rischio di finire come tutti (come tutti)
Che la morte ha preso i belli come ha preso i brutti…

E il mio Fanculo l’ho gia dato un po’ di tempo fa
Quel che non fai da te è quel che non si fa
O sei Giullare o sei mediocrità, ma quel che importa…quel che importa!
E’ dare sorrisi a chi non cel’ha…
l’odio dei potenti non passa con i venti, ma
Puoi trovare un modo per non dargli autorità
O lo fai così oppure non si fa
A.A.A posso dare un prezzo alla sincerità
Quale è il valore che si da?
Vuoi la luce nell’oscurità?
Si la semplicità…

Che non esiste la felicità pui replicarla e replicarla ma
la fine esiste, é tangibile e finirà
Come tutto…Come il tutto…

E tu chi sei che parli e sai quello che dici?
Io sono certo di aver perso solo parenti e amici
Risucchiati come il fumo denso dentro le mie narici
Nelle vie profonde delle superfici…

E se sono universo
Allora sarò gioia
E al tempo stesso morte
Figlio di Noia
Chiudi una porta, si apre un universo
guarderò attraverso questa oscurità
e c’è una porta se guardi attraverso
E un altra porta oltre l’oscurità
Apri una porta, chiudi l’universo
Dall’epilogo All’inverso

Chiudi una porta si apre un universo…
Chiudi una porta si apre un universo….

I Pitoni sono una band rock romana formata da Paolo Pitorri, Lorenzo Angelucci e Michele Mariola. Il loro primo singolo “Pazza Gioia” è uscito per il collettivo Studio Croma, giovane realtà del quadrante di Roma Sud, associazione di cui fanno parte i Pitoni e altre band, artisti, pittori e fotografi. Il sound della band è un ibrido di post-rock e rock alternativo cantato in italiano.

 

Scomparire

Non vedo più le nuvole
vorrei cambiare il cielo
Non vedo più le mie ombre
schiantarsi nella notte

perché ho preso gusto a scomparire
prendendo gusto a scomparire
ho perso gusto a scomparire

Non vedo più le nuvole
vorrei cambiare cielo
non vedo più
non parlo più
non rido più

Perché ho preso gusto a scomparire
prendendo gusto a scomparire
ho perso gusto a scomparire

Riccardo Morandini è un musicista versatile ed eclettico con alle spalle molteplici esperienze in formazioni e band assolutamente trasversali. Perennemente in tour, negli anni ha collaborato con Sammy Osman, Mr Zombie Orchestra, Collettivo Ginsberg, Kimia Ghorbani, Tower Jazz Composer Orchestra, Alessandro Ristori. Attualmente è il chitarrista di Superpop. Nel 2021 ha pubblicato un EP cantautorale a suo nome intitolato “Eden”. Il 15 Aprile 2022 è uscito il suo LP d’esordio “Il Leone verde” una sorta di oasi alchemica antimoderna fuori dal tempo, in bilico fra suggestioni barocche, spiritualità, cantautorato psichedelico anni ’70 ed alternative pop fine anni ’90.

 

Unione

Invoco un’umana catena
coltivo un indomito fiore
che faccia più dolce la pena
che faccia più lieve il dolore
Se chino sull’arida terra
di questa prigione che è l’io
non levo lo sguardo al cielo dell’altro
che è uno con me dentro a dio

Liberarsi dall’assurda convinzione
che tra noi intercorra qualche divisione ma non vedi che c’è solo eterna unione

E’ un vortice questo pensiero
gravosa è la pietra dell’ego
aiuto fratello ti prego
o tendi una mano od annego

Dell’anima allenta la corda
che possa tornare a vibrare
e al tocco non resti più sorda
del mondo che la fa cantare

Liberarsi dall’assurda convinzione
che tra noi intercorra qualche divisione ma non vedi che c’è solo eterna unione

I Wicked Expectation sono una band IDM/elettronica di Torino. Suoni sperimentali, ambient e glitch mixati con voci pitchate e synth disegnano scenari psichedelici per visioni dispotiche La band, formata nel 2012, ha pubblicato un paio di album ed ha all’attivo una buona attività live, in Italia ed all’estero. In tempi più recenti la produzione della band si sposta maggiormente verso un sound elettronico e astratto, con ritmi downtempo. A giugno 2020 la nuova collaborazione con il collettivo/etichetta torinese Sideshape Recordings si concretizza con la pubblicazione dell’EP di due tracce Emotional Control e con il singolo Beat Around the Bush. A partire da settembre 2022 la band pubblicherà una serie di singoli (il primo è Moving Clockwise) che andranno a formare il prossimo EP nella primavera 2023.

 

Moving Clockwise

you don’t wanna give up to your conscience
You don’t wanna get up till the sunrise
You don’t wanna rollout in a moment
You just wanna moving clockwise

Trad: Muoversi in senso orario

Non vuoi rinunciare alla tua coscienza,
Non hai intenzione di alzarti fino all’alba
Non vuoi essere lanciato in un momento
Vuoi solo muoverti in senso orario

Il testo rappresenta il lineare scorrere del tempo e la volontà di guardare avanti in maniera positiva, nonostante tutto.
Come si può notare nel brano, vi è una circolarità delle lyrics e dell’armonia, che si ripete come un giro di orologio. Grazie a questo, abbiamo creato un video che unisce la “circolarità” del brano al ciclo dell’acqua, ma evidenzia anche il fatto che il tempo si stia esaurendo e sia necessario agire nella vita di tutti i giorni per cercare di salvaguardare l’ambiente e l’acqua, le nostre risorse più preziose.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=jLr1MbMGj6E

Probabilmente, data la tematica, è più congeniale al premio Publiacqua, ma la segnaliamo anche qui poiché pensiamo che sia un impegno sociale molto faticoso ma appagante quello del rispetto ambientale, che si riflette nel rispetto delle persone che vivono con noi e delle generazioni future.