È toscana Angelica Del Nibbio, in arte Angelika, ha 23 anni, si è approcciata al canto e alla scrittura creativa a 12 anni studiando in diverse scuole di musica e facendo master. Ha iniziato a studiare chitarra a 14 anni, strumento che usa prevalentemente per la scrittura. In quest’ultimo anno ha deciso di condividere la sua musica e ha pubblicato il primo singolo mentre è al lavoro su altri brani. La proposta è un pop soul elettronico che coniuga accessibilità “popolare” ad arrangiamenti raffinati e contemporanei.

Horror
Cosa fa bene o male all’inconscio
Cosa fa bene o male all’inconscio
Questo non lo so
O forse già lo so
Comunque non pretendo di sapere
Lasciatemi un po’ divertire
Lasciatemi un po’ divertire
Se non tocco il fondo forse io risalgo il mare
Se non tocco il fondo forse io risalgo il male
Dimmi quanto costa la pazienza
Dimmi quanto costa la pazienza
Che non ho più i Money
Però poi se trovo i money
Ho paura che diventi dipendenza
Rit:
Questo è un Horror
Scenario horror
Dimmi se ti va di partecipare
dimmi se ti va di precipitare
Horror
Finale Horror
Dimmi se ti va di partecipare
Dimmi se ti va di precipitare
Horror
Notte
Perdi sonno, prendi sete
Sete, perdi senno, perdi sempre
Sempre che ci sia vaga opportunità
Di raggirare in qualche modo la follia
Ma…
Rit:
Questo è un Horror
Scenario horror
Dimmi se ti va di partecipare
dimmi se ti va di precipitare
Horror
Finale Horror
Dimmi se ti va di partecipare
Dimmi se ti va di precipitare
Horror
Tanto io lo so che hai paura
Si vede dai tuoi occhi che hai paura
E trovi anche chi giura
E chi spergiura
Che non si fa traviare
Ma ci siamo tutti dentro (x2)
Dentro l’horror
Scenario horror
Dimmi se ti va di partecipare
dimmi se ti va di precipitare
Horror
Finale Horror
Dimmi se ti va di partecipare
Dimmi se ti va di precipitare
Horror

Batterista e compositore nato a Londra ma vissuto dall’infanzia a Siena. Dopo aver militato in vari progetti, ispirato da Beatles, Beach Boys, Mac DeMarco, Andy Shauf , ritrovatosi per qualche mese a vivere fra Amsterdam Oost e l’Italia, ha composto ed arrangiato ad inizio 2021 una decina di pezzi che raccolgono al loro interno tutte queste influenze e lo hanno spinto a formare il primo progetto a suo nome. Fra sonorità Synth-Pop e Indie, dinamiche intime e testi in inglese ha provato a dare le risposte che si cercano in un periodo così particolare. Stabilito a Roma, ha iniziato a suonare i suoi brani (alla batteria ed alla voce) con una formazione di musicisti provenienti da varie parti d’Italia e d’Europa.
Coat
There she felt like something
someone that she never felt she could be
Got up from her cozy bed and walked
all for a thrillSays hi to the postman
reaching out for cigarettes and for hope
they’re together
in a case under her coat’Open up the door man!’,
shouts up to a guy who’s just working there
looks up at her shot: ‘It’s there!
I’m gonna get it this time
or I’m dead’But the time is just not right
grabs her coat and books a flight
burns her hopes all up in smoke
cigarettes out of her nose
get up from your bed and walk again.
TRADUZIONE
Lei lì si sentiva qualcosa
qualcuno che non aveva mai sentito di poter essere
si è alzata dal suo comodo letto ed ha camminato
tutto per un fremito
Dice ciao al postino
cercando sigarette e speranza
sono insieme
in un astuccio
sotto il suo cappotto
‘Apri la porta!’
urla ad un ragazzo che sta solo lavorando lì
guarda in alto verso la sua occasione: ‘E’lì!
questa volta la afferrerò
oppure sono morta’
Ma il momento non è proprio quello giusto,
afferra il suo cappotto e prenota un volo
brucia tutte le sue speranze in fumo
sigarette fuori dal suo naso

Diorama è Matteo Franco, ventiquattrenne originario della Puglia trapiantato a Milano. Studia il pianoforte in conservatorio, imparando la chitarra, la batteria e il basso da autodidatta. Nel 2018 parte il progetto artistico, il songwriting come mezzo per conoscere se stessi e interfacciarsi con la realtà. Con un background che spazia tra il britpop alla nuova psichedelia (che influenza fortemente l’artista anche sul piano estetico e visivo) il linguaggio musicale firmato Diorama è in uno stato di continua, inevitabile espansione, proprio come lo è il suo spettro emotivo e la sua palette di suoni. Nel 2021 esce il suo primo disco, “Prima che sia mattina”. Il singolo estratto “Souvenir” arriva anche in radio.
Souvenir
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio souvenir
Faccio screenshot
Faccio foto dopo le capisco
Devo cercare un modo per ricordarmi
Di cercare me stesso e trovarmi
Perché cerco di capire da un paio d’anni
Il senso di questi anni, cosa cazzo farci
Tutto quello che mi serve sta qui
È il mio souvenir
Passo tutto il day a fare daydream
So che mi capi-
So che mi capisci
Da piccolo ero sempre un po’ distratto
E me ne rendo conto adesso che ormai
Sono più grande e ancora più distante
Ho nella testa un paio di pensieri borderline
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio souvenir
Faccio screenshot
Faccio foto dopo le capisco
Faccio goodbye, see you later
Oppure a mai più pure se ti voglio bene
Questo universo è un brodo di molecole infinite
E io sono un puntino che non sa stare zitto
Faccio sorry, colpa mia
A volte per istinto dico un bugia
Una bugia che non serve, una bugia bianco neve
Una bugia se mi chiedi a cosa penso dico niente
Fatti un giro in queste scarpe rotte
Capirai quanto mi piace correre
Sono in debito d’ossigeno e di money
Ho solo tracce, solo tracce tra le mani
La vita che sognavo, una vita piena d’arte
Vita da poveraccio, la vita che mi piace
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio souvenir
Faccio screenshot
Faccio foto dopo le capisco
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio sunrise
Faccio daydream
Faccio goodbye
Faccio souvenir
Faccio souvenir
Faccio screenshot

Float Music nasce a Bologna nel 2019 dall’incontro dei due musicisti Anna Tagliabue e Stefano Maimone. Entrambi provenienti dal mondo del jazz, hanno intrapreso insieme un viaggio alla ricerca di nuove sonorità legate a doppio filo al mondo del cantautorato angloamericano e non solo. Numerose sono le influenze musicali che si posso riscontrare all’ascolto, ma l’animo acustico del progetto riesce ad amalgamarle e rendere il sound riconoscibile. Attivi soprattutto tra l’Emilia Romagna e le Marche, hanno avuto la possibilità si esibirsi in vari Festival ed eventi, sia online che in presenza.
Riflessi
Mirabili giochi di luce mi inseguono
Lo sguardo perso in un attimo se ne va
Ogni pensiero scivola nel mare,
Nel mare, nel mare.
Lentamente una fame scorre dentro me
Tutto il bene e tutto il male si confondo
Ed il tempo diventa limpido per me e per te,
Per me e per te.
E guardo il cielo e non mi pento più
E tutto il male verso in una lacrima.
Le mie certezze no, non voglio più
Perché filtrate da un’altra anima.

Fogg è un un pugno di canzoni con la forma della nebbia ed il sapore mare. E’ musica liquida, mutevole, trasparente, ogni giorno diversa. Fogg (dall’ omonimo esploratore di Jules Verne) affonda le radici nei precetti della musica colta, si esprime in italiano e tocca sonorità spesso molto diverse tra loro. E’ al lavoro sul suo album d’esordio.
(S)hit
Ho fatto la guerra
contro me stesso
perché tutto quello che c’era di bello è già stato fatto, è già stato detto
è tutto già scritto
come il finale di una vita che non ricordo ma sono sicuro di avere già visto
E sarebbe meglio lasciare spazio, cedere il posto a chi ha più talento
Cosa ci faccio su questo palco?
Spero di non rovinare la bella serata con questi tre suoni del cazzo
Spero di non rovinare la bella serata con questi tre suoni del cazzo
Spero di non rovinare la bella serata con questi tre suoni del cazzo
Scemo di guerra, mulini a vento
stupire la critica con una mirabolante catena di frasi ad effetto
Ti avevo promesso, ma non ci riesco (a)
Spiegare l’amore mediante una frase dotata di senso
Reggiti forte, tieniti stretto
la fine del mondo è qui nel mio petto
Cosa ci faccio su questo palco?
Spero di non rovinare la bella serata con questi tre suoni del cazzo
Spero di non rovinare la bella serata con questi tre suoni del cazzo
Spero di non rovinare la bella serata con questi tre suoni del cazzo
(Reggiti forte, tieniti stretto)

Giovanisimo fiorentino, con quel che aveva a disposizione, da ”polistrumentista arrabattato”, ha registrato e prodotto i suoi primi brani solisti in pieno lockdown. Dopo anni di ”british-psichedelia” con gli Handshake, decide di centrifugare le sue grandi passioni musicali (Pink Floyd su tutti) e le suggestioni ricevute dagli amici musicisti, dal grunge dei vecchi Marasma di Vieri Cervelli Montel ai Finister fino agli Handshake e a Nervi che lo ha instradato alla passione per Battisti e l’italiano, fino al produttore Samuele Cangi e la sua ossessione per i Beatles.
America
Lo sai?
che è l’America che disfa il mondo
e fino a che poi non raschi il fondo
no, non puoi
rendertene conto
che poi,
l’unica cosa bella che
dicono di aver fatto è
velleità di quei poveri negri sfruttati e sudati
ma io
io non ne posso più
di quelle galline in tv
che con quella voce acida
impongono al mondo il loro concetto
di sensualità, di femminilità
io,
io non sopporto più
neanche il cowboy dentro ai jeans blu
che con quel suo fare rozzo e scorbutico
ma quella grande profondità d’animo
che oh mio dio,
che bel sensibilone sei!
lo sai?
che è l’America che disfa il mondo
e prima che te ne renda conto
ciò che vuoi
è ciò che vuole lei
e poi,
ciò che credi che appartenga a te
in realtà appartiene anche a me
tale e quale

Nascono nel 2017 nella provincia di Salerno da un’idea di Walter Valletta, giovane cantautore del Cilento che inizia il suo progetto solista nel 2015. Nel 2017 si concretizza l’idea di creare una band con cui poter realizzare un progetto inedito, dal tiro indie pop ma con sonorità tendenti al rock contemporaneo della scena italiana. Si aggiungono gli elementi necessari alla formazione della band, con cui dare forma alle liriche e alla stesura dei brani.
Veleno
A me non interessa niente
degli sguardi della gente
che sorride anche quando c’è da piangere
le riconosci hanno un animo gentile
e poi ti buttano in un oceano di spine
e ti ritrovi con dei tagli sulle braccia
ma basta un bacio sulle ferite per guarire…
Oggi c’è una luce che riscalda il cuore
chissà poi domani
una nuvola a nasconderne l’odore
così che non lo trovino le persone
che iniziano ad abusare e a costruirci su l’amore…
A me basta vivere di pace, vedere, quanto è bella la natura
perdersi nei profumi dolci
fino a penetrare nelle ossa
stare al caldo nel midollo
passeggiare sul tuo collo
ma tu del resto non perder tempo
guarda che bel verde le foreste
abbandona il cemento delle case
il catrame delle strade
si sente il sudore della mano
da un uomo forte scorre piano
tutto questo veleno
ormai è dentro me, temo
ormai dentro me, tremo
ormai è dentro me, tremo

Grunge, new wave punk, lo-fi rock con ispirazione shoegaze con l’immediatezza della formazione classica “due chitarre basso batteria”. Fiorentini, consapevoli ed attenti alle tematiche sociali, stanno lavorando ad un ep d’esordio.
Conman
Take it home or leave it
As you know the world is bleeding
Can’t you make your money grow a little less?
See the world go up in flames
while everyone is not to blame
But someone’s doing something, that I know
Guess it’s time to steal the means of productionJust do it…I blew it
Going home the other day
you told me we were all, okay
I really don’t believe that is the case
Every moment passing
isn’t helping with the bashing
And the only thing to suffer is our home
Guess it’s time to steal the mean of production
ITA
Prendere o lasciare
Il mondo continua sanguinare
Non è che puoi far crescere quei soldi un po’ meno?
Guarda mentre il mondo brucia
Mentre nessuno ne prende le colpe
ma qualcuno è colpevole, ne sono certo
Immagino sia il momento di prendersi i mezzi di produzione
fallo e basta…ho sgarrato
Tornando a casa l’altro giorno
Mi hai detto che tutto sarebbe andato per il meglio
Ma non credo che sia proprio cosi
Ogni secondo che passa, non aiuta
e l’unica a soffrirne è casa nostra
Immagino sia il momento di prendersi i mezzi di produzione

Uomini del duemila
Vorrei che tutti almeno un giorno all’anno
si andasse in strada senza vestiti addosso
Ballando forte, fuori tempo e scordinati,
sudati come esseri umani
aahhhhh…vorrei
Vorrei che tu mi portassi delle rose,
e che gli uomini piangessero almeno un giorno al mese
In bella vista, affacciati dal terrazzo,
perché chi fa sempre il duro…si rompe il cazzo
Ahhhh…lo senti che è tutta un’altra vita?
E forse in fondo i nostri nonni
non l’avrebbero capita
Ahhhh…lo vedi che non hai più paura?
Puoi dire sempre ciò che senti..
Siamo uomini del Duemila
Vorrei gridare tutta la mia rabbia
ai nostri genitori guardandoli dritti in faccia
Ma so che ognuno fa del suo meglio,
e che ogni padre prima di tutto è un figlio
Ma tanto cambia anche in un solo giorno…
non ci credevo, ma ho fatto un sogno
Ero da solo con il Papa,
in spiaggia dopo un afterhour
E mi diceva che si era innamorato,
me ne parlava molto preoccupato
Gli dico “Ehi…non senti che aria fresca?
Se ti manca l’aria, respira questa”
Ahhhh…lo senti che è tutta un’altra vita?
E forse in fondo i nostri nonni non l’avrebbero capita
Ahhhh…lo vedi che non hai più paura?
Puoi dire sempre ciò che senti..
Siamo uomini del Duemila
Ahhhh…lo senti che è tutta un’altra vita?
E forse in fondo i nostri nonni non l’avrebbero capita
Ahhhh…lo vedi che non hai più paura?
Puoi dire sempre ciò che senti..

Fantasmi
sarà giorno entro breve.
Scenderà un nuovo sole
sui tuoi occhi, sui tuoi pensieri.
Al vuoto che lasci non trovo più senso.
Non trovo più un senso ormai,
al vuoto che lasci
Non trovo più un senso ormai,
alle parole che mi dici quando non mi guardi.
Parlami, mentre sogni
dei fantasmi di ogni giorno.
Non trovo più un senso ormai,
al vuoto che lasci
Non trovo più un senso ormai,
al vuoto che lasci
Non trovo più un senso ormai,
alle parole che mi dici quando non mi guardi.

Tenore Fi classe 1991, nasce nella periferia nord di firenze, si avvicina al mondo dell’hip hop all’età di quindici anni. nel 2010 il progetto Esercito Ribelle lo vede protagonista insieme a Tornado, permettendo all’artista di orientare le proprie rime verso tematiche sociali. Dopo la fine di questa esperienza ad inizio 2018 nasce BTM206 crew insieme a Balle Blooh e Massiccio, esperimento attraverso il quale l’artista è passato per arrivare al suo primo disco solista: Storie Comuni Ep.
Fondali rossi
Vengono avanti delle voci con strazi e lamenti, figure astratte disperate senza gli indumenti, il Mar Egeo che si inghiottisce tutti i documenti perché si muore di fascismo Nel 2020. Ad aspettarli sulle coste gli ultimi Isolani, Alba Dorata polizia e una schiera di Sicari, da queste parti il cielo non si è fatto terso chiedi al sangue per le strade che ogni giorno versa Lesbo. Se il capitale muove i fili io mi muovo prima, soccombero’ come voi altri dentro a una latrina, ancora in piedi e la solita prospettiva dare un pezzo di noi stessi per la causa collettiva.
Il freddo dentro non mi passa è come una Simbiosi, io sogno Fratellanze e libertà tra i popoli, questa è la guerra dei Poveri contro i poveri che viene finanziata su’ al cospetto dei Signori.
Rit 2 volte:
Urla dal mare, non risponderà nessuno, dov’eravamo quando ci hanno chiesto aiuto? Grosse cicatrici sul corpo che non richiudo, il mare è sempre più Rosso di sangue scuro.
Sfollati alla deriva ne descrivo l’epopea ammaino la bandiera sporca della C Europea, noi canteremo la nostra internazionale sopra ciò che rimarrà della vostra Banca Centrale.
Noi ci stringiamo senza l’inno di Mameli mentre guardiamo la muffa allargarsi sulle pareti, non c’è domani se non pensi a ciò che è stato ieri,
per ripartire occorre solo uscire dagli schemi. Storie Comuni da un abisso di una quarantena, le mando a un 41bis e un fratello in galera, ci hanno lasciati a morire davanti agli ospedali quei tagli sono destinati a spese militari.
Noi siamo morti quante volte in una vita sola? Sto mondo è sofferenza e basta e noi in perenne coma, io sono stanco di fare da banderuola brandisco falce e martello per la fine di ogni boia
Rit 2 volte :
Urla dal mare, non risponderà nessuno, dov’eravamo quando ci hanno chiesto aiuto? Grosse cicatrici sul corpo che non richiudo, il mare è sempre più Rosso di sangue scuro.